Tra le molte imbarcazioni raffigurate nel mappamondo, in corrispondenza del Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico, si distinguono le caratteristiche galee della Serenissima. Lunghe e affusolate, con lo scafo relativamente basso, spinte da numerosi rematori e da una grande vela latina issata su un albero retraibile, le galee erano le principali imbarcazioni delle flotte militari e commerciali veneziane. Forme, misure e perfino il numero di rematori delle tre principali tipologie di galee costruite nell’arsenale di Venezia sono documentati nel prezioso manoscritto di Michele da Rodi (?-1445). Prima semplice rematore, poi ammiraglio delle galee veneziane, Michele da Rodi acquisì una grande conoscenza tecnica che riversò nella composizione di quello che si considera il primo trattato al mondo di costruzione navale. Nel trattato sono descritte e illustrate tre tipologie di galee: la galea di Fiandra, la più imponente e capiente, che serviva sulle rotte di Bruges e Londra, lunga quasi 37 metri, larga 6 e alta circa 3 metri; la galea di Romania, impiegata sulle rotte per Costantinopoli, Tana e Trebisonda, leggermente più piccola e meno capiente; e la “galia sottil”, o galea leggera, impiegata come imbarcazione militare per la protezione delle flotte commerciali e per operazioni belliche.
Ciascuna galea poteva imbarcare equipaggi fino a 250 uomini, dei quali circa 150 erano rematori che manovravano remi lunghi quasi 8 metri e pesanti circa 58 chili.