Nel 1402, in Corea, a dieci anni dalla fondazione della nuova dinastia Chosŏn, il maestro confuciano Kwŏn Kūn (1352-1409) coordinò, su committenza reale, la realizzazione di una mappa universale del mondo con al centro la Cina e a destra il regno coreano. La carta originale è andata perduta, mentre ci è nota una copia su seta eseguita nel 1480 con 4428 unità testuali in cinese, oggi conservata presso l’università buddista Ryūkoku, a Kyoto. Questa mappa, nota come Kangnido, precede il mappamondo di Fra Mauro (attivo ca. 1430-ca. 1459/1464), ed è la più antica rappresentazione cartografica asiatica a includere, oltre la Corea, il Giappone e la Cina, anche le regioni occidentali dell’Eurasia: il Caspio, la penisola arabica, l’Africa, circumnavigabile, l’Europa e il Mediterraneo. La rappresentazione della Cina si basa su una carta cinese del 1330, risalente quindi al periodo in cui i francescani e Marco Polo (1254-ca. 1324) viaggiarono in Mongolia e in Cina. La rappresentazione del Nilo, con i Monti della Luna, e quella del Mar Caspio, con due isole al suo interno, permettono d’identificare inequivocabilmente l’utilizzo di fonti cartografiche islamiche, a loro volta basate sulla Geografia di Tolomeo (ca. 100-ca. 178).
Nonostante le differenze di lingua, semiosi cartografica e contesti culturali, la Kangnido e il mappamondo di Fra Mauro si equivalgono, sia per dimensioni, sia per quantità e complessità dei contenuti. I due mappamondi condividono infatti importanti fattori di convergenza: seppur da punti di osservazione opposti, entrambi rappresentano l’intera Eurasia, entrambi dipendono dall’esistenza dell’Impero Mongolo nel XIII e XIV secolo, entrambi si basano su fonti elaborate durante la dinastia mongolo-cinese Yuan, sulla mediazione della cultura geografica islamica e perfino su Tolomeo. Venezia da un lato, l’Impero Mongolo-cinese Yuan dall’altro, e più tardi la dinastia coreana Chosŏn rappresentano dei fulcri di convergenza di interessi commerciali e saperi geografici che riuscirono a incontrarsi grazie anche alla funzione di cerniera culturale svolta dalle civiltà islamiche, arabe e persiane.