Dopo un oblio durato circa tre secoli, il nome di Fra Mauro (attivo ca. 1430-ca. 1459/1464) quale autore del mappamondo di San Michele riemerse verso la metà del Settecento nel contesto degli studi storici camaldolesi. A porsi la domanda sul vero autore del mappamondo, che la tradizione considerava copia di una mappa di Marco Polo (1254-ca. 1324), fu il camaldolese don Abondio Collina (1691-1753), professore di Nautica e Geografia presso l’Accademia di Bologna e lettore di Geometria all’Università di quella stessa città.

L’occasione fu una ricerca sulle origini della bussola e sul suo impiego nella navigazione, in Europa e in Asia, che lo portò a studiare con attenzione i cartigli del mappamondo di San Michele in Isola. Con l’aiuto di Marco Foscarini (ca. 1695-1763), storiografo ufficiale della Repubblica di Venezia, e dei camaldolesi di San Michele Giovanni Benedetto Mittarelli (1707-1777) e Anselmo Costadoni (1714-1785) – curatori di una storia documentaria del loro Ordine, gli Annales camaldulenses – Collina redasse una nota storico-biografica sulla figura di Fra Mauro, riconoscendolo quale “vero autore” del mappamondo. I risultati delle sue ricerche furono pubblicati nel 1748 nel quarto capitolo della Storia della bussola, capitolo intitolato Notizie particolari del Planisferio Camaldolese, e del suo vero autore.

Il lavoro di Collina aprì la strada ai successivi studi monografici dei camaldolesi Alberto Cappellari (1765-1846), futuro papa Gregorio XVI, e Placido Zurla (1769-1834).