Il mappamondo di Fra Mauro (attivo ca. 1430-ca. 1459/1464) è uno dei primi documenti che testimoniano la crescente importanza attribuita alla navigazione oltre le rotte commerciali mediterranee e atlantiche. La possibilità di navigare nell’Oceano Indiano per ragioni commerciali si manifesta come un interesse primario. Ben cinque grandi rotte di navigazione commerciale sono descritte in due cartigli che Fra Mauro appone in prossimità delle isole di Hormuz e Giava minore. A partire dall’Estremo Oriente, troviamo una prima rotta che da Zaiton – l’odierna Quanzhou, nella provincia del Fujian, sulle coste nordorientali della Cina di fronte a Taiwan – porta verso le coste settentrionali del Cathai. Una seconda rotta, diretta verso occidente, collegava Zaiton alle coste indiane. Altre due rotte collegavano le coste indiane a Hormuz e alla Mecca, mentre la quinta rotta, parte marittima e parte fluviale e carovaniera, partiva da Hormuz, risaliva il Tigri e l’Eufrate, e attraversava la Mesopotamia, l’Armenia e la Cappadocia, fino a raggiungere gli empori commerciali genovesi e veneziani sulle coste del Mar Nero. L’insieme di queste rotte formava la cosiddetta “via marittima della seta”, di cui il mappamondo di Fra Mauro offre la prima rappresentazione cartografica secondo le narrazioni di Marco Polo (1254-ca. 1324), Odorico da Pordenone (ca. 1280-1331) e Niccolò de’ Conti (ca. 1395-1469).