A prima vista, il mappamondo di Fra Mauro (attivo ca. 1430-ca. 1459/1464) sembra rappresentare la metà del globo terrestre, ovvero, in termini geografici, un emisfero di 180 gradi. Il centro del mondo, tuttavia, non corrisponde all’equatore ma alla latitudine di Gerusalemme, che si trova 31 gradi a nord dell’equatore. È anche evidente che le terre settentrionali si estendono fino al polo artico, situato in prossimità della circonferenza, e dunque il raggio del cerchio non può che misurare 60 o 65 gradi. Tale è anche la distanza longitudinale tra il meridiano centrale, passante per il Mar Caspio, e la costa occidentale dell’Africa. Secondo questi dati, l’intero mappamondo raffigurerebbe quindi una calotta sferica di 130 gradi, come si evince del resto dal cartiglio cosmografico dedicato agli elementi. Questo porterebbe a collocare l’estrema estensione meridionale dell’Africa a circa 35 gradi a sud dell’equatore, là dove con buona approssimazione si colloca il Capo di Buona Speranza.

Dal momento che il meridiano centrale del mappamondo corrisponde a quello scelto da Tolomeo (ca. 100-ca. 178), passante per il Mar Caspio e il Golfo Persico, e che per il geografo alessandrino l’estensione longitudinale del mondo conosciuto era di 180 gradi, Fra Mauro sembra aver operato un ridimensionamento delle distanze longitudinali, tale da includere nei 130 gradi anche i territori esplorati da Marco Polo (1254-ca. 1324), oltre lo spazio ecumenico degli antichi. Se a oriente del meridiano centrale l’estensione delle terre era del tutto congetturale, a occidente Fra Mauro poteva contare sulla grande tradizione marinaresca che nel corso del Medioevo aveva prodotto carte nautiche del Mediterraneo sempre più precise, dalle quali risultava evidente l’eccessivo sviluppo longitudinale del planisfero tolemaico.

La carta marina da lui stesso redatta, oggi alla Biblioteca Apostolica Vaticana, è perfettamente sovrapponibile alla metà occidentale del mappamondo, tanto da permettere un ulteriore approfondimento sulla grandezza del mondo abitato. Ad esclusione della rotazione antioraria dovuta alla declinazione magnetica, tipica delle carte marine, il profilo del Mediterraneo corrisponde quasi perfettamente alla realtà geografica. Stabilita dunque un’estensione longitudinale del Mediterraneo di 42 gradi, la scala delle miglia disegnata sul margine più corto della carta marina ci dice che a quella latitudine un arco di parallelo di 10 gradi misura circa 690 miglia nautiche. Rapportata la misura allo stesso arco sull’equatore, l’intera circonferenza terrestre misurerebbe 31.000 miglia, ovvero circa 37.000 km, un valore analogo a quello indicato nel cartiglio sulla distanza tra i cieli, e maggiore di quello stimato da Tolomeo. Rispetto a Tolomeo, il mondo abitato per Fra Mauro era meno esteso in longitudine e assai più esteso in latitudine, inscrivendosi perfettamente nella forma circolare del mappamondo.