L’orientamento a sud è forse l’aspetto del mappamondo che più colpisce e incuriosisce l’osservatore moderno, indubbiamente disorientato da questa rappresentazione. Abituati a leggere le mappe con il nord verso l’alto, ci è piuttosto difficile attribuire un significato geografico alle terre raffigurate da Fra Mauro (attivo ca. 1430-ca. 1459/1464). L’orientamento delle mappe è una convenzione che ha subìto vari cambiamenti nel corso del tempo. La maggior parte dei mappamondi diagrammatici disegnati tra il 1150 e il 1500, ad esempio, sono orientati a est, sia perché rivolti verso il sorgere del Sole, che nella cosmologia cristiana simboleggiava il Cristo, sia perché si riteneva che in quella direzione fosse situato il luogo immaginario del paradiso terrestre.
La cosmologia cristiana forniva tuttavia le proprie ragioni interpretative anche per un orientamento a sud, supponendo che il Paradiso terrestre si trovasse sì verso est, ma in un luogo imprecisato dell’emisfero australe, in corrispondenza del Paradiso celeste, supposto alla sommità di tutti i cieli e perciò rappresentato sempre nella parte alta dei diagrammi cosmologici. Tra i mappamondi coevi a quello di Fra Mauro l’orientamento a sud si registra nel mappamondo di Andreas Walsperger del 1448, nel cosiddetto “mappamondo borgiano”, della prima metà del secolo XV, e nel “mappamondo di Zeitz”, dell’ultimo quarto del secolo.
Lo si riscontra spesso anche nelle carte islamiche medievali, forse in accordo con il pensiero di Aristotele che nel De caelo indicava il polo antartico come parte alta dell’universo. Fra Mauro non spiega la scelta di orientare a sud il proprio mappamondo, ritenendo certamente di applicare una convenzione cartografica condivisa che – al di là dei valori simbolici - faceva coincidere l’orientamento geografico con la culminazione del Sole a mezzogiorno, l’elemento astronomico più rilevante, oltre alla Stella Polare, per determinare con certezza la direzione del meridiano passante per i poli del mondo.