Introduzione

Il mappamondo di Fra Mauro (attivo ca. 1430-ca. 1459/1464) riflette la visione del mondo che a metà del Quattrocento si andava delineando in uno dei centri commerciali e culturali più fiorenti d’Europa: la Repubblica di Venezia. Celebrato da Giovanni Battista Ramusio (1485-1557) a metà Cinquecento come uno dei “miracoli di Venezia”, il mappamondo si annovera tra le opere cosmografiche più visionarie di tutti i tempi. Fu disegnato intorno al 1450 nel monastero di San Michele in Isola e lì rimase per più di tre secoli, prima esposto nella chiesa, poi nella biblioteca del monastero fino all’età napoleonica. Nel 1810, con la soppressione degli ordini religiosi, fu trasferito a Venezia, prima nella Biblioteca di San Marco, poi a Palazzo Ducale, poi di nuovo nella Biblioteca Nazionale Marciana, dove tuttora si conserva.

Disegnato all’interno di un cerchio di 196 cm di diametro, a sua volta inscritto in una cornice quadrata di 223 centimetri per lato, il mappamondo integra la Geografia di Tolomeo e le carte marine, esibendo migliaia di iscrizioni e centinaia di immagini. Le iscrizioni derivano da fonti scritte e orali che includono autori antichi, come Tolomeo (ca. 100-ca. 178) e Plinio (ca. 23-79), autori medievali, come Campano da Novara (ca. 1210-1296), Alberto Magno (ca. 1193-1280) e Tommaso d’Aquino (ca. 1225-1274), viaggiatori del secolo precedente, come Marco Polo (1254-ca. 1324) e Odorico da Pordenone (ca. 1280-1331), viaggiatori contemporanei, come Niccolò de’ Conti (ca. 1395-1469) e Pietro Querini (ca. 1402-ca. 1448) monaci etiopi di passaggio a Venezia, e altre testimonianze anonime che fornirono a Mauro informazioni dettagliate sulle principali rotte commerciali dell’Oceano Indiano e sulle prime navigazioni dei portoghesi nell’Oceano Atlantico. Il repertorio iconografico è ricchissimo: città, castelli, templi, monumenti funebri, strade, confini, navi e naufragi, tre rappresentazioni del mondo celeste e perfino un bellissimo paradiso terrestre miniato da Leonardo Bellini (attivo ca. 1443-1490).

Lungi dall’essere un monumento cartografico di matrice simbolico-cristiana, quali spesso erano i mappamondi medievali, quello di Fra Mauro è uno spazio cartografico al cui centro vi sono soprattutto gli uomini, i loro commerci, i loro viaggi, e perfino i loro sogni più ambiziosi.

Per consentire al pubblico più vasto di decifrare contenuti e simboli grafici di questo straordinario e visionario prodotto cartografico, è stata realizzata la presente edizione digitale che fa seguito a quella pubblicata nel 2016 sull’altrettanto innovativo e indecifrabile planisfero di Martin Waldseemüller (ca. 1470-ca. 1520).