Con l’invenzione della fotografia, il mappamondo di Fra Mauro (attivo ca. 1430-ca. 1459/1464) fu oggetto di importanti riproduzioni. La prima, si deve al fotografo veneziano Carlo Naya (1816-1882) che nel 1873 riprodusse il mappamondo in dimensioni reali su sedici grandi lastre fotografiche. Una fotografia d’epoca mostra una di queste stampe fotografiche esposte nel Palazzo Ducale di Venezia, insieme ai globi di Vincenzo Coronelli (1650-1718). Nel 1877, l’editore veneziano Ferdinando Ongània (1827-1885) pubblicò un facsimile fotografico, in quattro tavole, che accompagnava uno studio sui mappamondi medievali del geografo tedesco Theobald Fischer (1846-1910).
Oltre mezzo secolo più tardi, il governo italiano commissionò alla Fratelli Alinari di Firenze, una delle più antiche aziende al mondo nel campo della fotografia, una riproduzione fotografica in dimensioni reali per l’Esposizione Universale di Roma del 1942. A causa della guerra l’Esposizione non ebbe luogo, ma Alinari stampò almeno tre copie del mappamondo, utilizzando la tecnica della collotipia, che permetteva la colorazione manuale realistica delle stampe. Una di queste copie è oggi esposta al Museo Galileo di Firenze. Una seconda si conserva presso il Ministero degli Esteri a Roma. La terza, non colorata, è tuttora presso l’Archivio Alinari.
Nel 1954, in occasione delle celebrazioni per il settimo centenario della nascita di Marco Polo (1254-ca. 1324), il Poligrafico e Zecca dello Stato pubblicò un’edizione facsimile del mappamondo in 48 tavole litografiche a dodici colori. La riproduzione era corredata dalla trascrizione diplomatica di circa 3000 unità testuali mappate con un sistema di coordinate che un lucido graduato sovrapposto alle tavole permetteva di localizzare. Coordinato e curato da Tullia Gasparrini Leporace (1910-1969), direttrice della Biblioteca Nazionale Marciana e docente di paleografia all’Università di Padova, questo accurato lavoro paleografico rappresenta la base delle successive edizioni e studi sul mappamondo.