Cosmografia e fonti

Il padre e lo zio di Marco Polo (1254-ca. 1324), Niccolò e Matteo, furono attivi tra Costantinopoli e Sùdak, in Crimea. Intorno al 1260 risalirono il Don e il Volga fino a Bolgara, una fiorente città commerciale del regno tartaro-mongolo dell’Orda d’Oro. Da qui ridiscesero il Volga fino al Mar Caspio e raggiunsero Bukhārā, da dove, nel 1264, accompagnarono un’ambasciata diretta al Gran Khan, attraversando l’Asia centrale, il Pamir, il deserto del Gobi e il Karakorum. Virando a sud-est, entrarono nel Cathai – la Cina settentrionale – e, intorno al 1265, raggiunsero Khān Bālīq, letteralmente la “città dei Khan”. L’odierna Pechino stava allora per diventare la capitale di un immenso impero dominato dal Gran Khan Kublai (1215-1294), nipote di Gengis Khan (1162-1227) e fondatore della dinastia mongolo-cinese Yuan. Dal punto di vista religioso, i Mongoli erano sincretisti. Pur convertitosi al buddismo, Kublai chiese ai Polo di farsi ambasciatori presso il pontefice per attivare i primi contatti con il mondo cristiano. Rientrati a Venezia nel 1269, Niccolò e Matteo ripartirono nel 1271 per la corte di Kublai, portando con loro il giovane Marco.