Cosmografia e fonti

Nel mappamondo, Fra Mauro (attivo ca. 1430-ca. 1459/1464) include numerosi riferimenti alle battaglie e alle conquiste di Tamerlano (1336-1405). Il sovrano, abilissimo stratega, discendente della stirpe mongola di Gengis Khan (1162-1227), creò un vasto impero in Asia centrale, sottomettendo tra il 1395 e il 1400 il Khanato dell’Orda d’Oro, il Sultanato di Delhi, il Sultanato mamelucco – corrispondente agli odierni Iraq e Siria – e l’Anatolia ottomana, estendendo i suoi domini fino alle sponde orientali del Mediterraneo. Le conquiste di Tamerlano ebbero grande eco nella cristianità tardo-medievale, alimentando presso i regni cristiani la speranza di un’unione diplomatica con l’Impero Timuride in funzione anti-turca. La corte bizantina insieme alla Repubblica di Genova, al re di Francia e al re di Aragona inviarono numerose ambasciate a Tamerlano per negoziare eventuali tributi e concordare un comune piano di guerra contro i Turchi. Un’ambasciata aragonese, guidata da Ruy González de Clavijo (?-1412), giunse a Samarcanda, la capitale dell’Impero, tra il 1403 e il 1404. L’improvvisa morte di Tamerlano, che nell’inverno 1404 aveva iniziato una campagna militare contro la Cina Ming, costrinse tuttavia Clavijo e i suoi compagni ad abbandonare frettolosamente la capitale. Nonostante la breve missione, Clavijo lasciò una dettagliata descrizione dell’Impero Timuride, che permise di conoscere in Europa le gesta di Tamerlano e la grandiosità di Samarcanda. Oltre a Tamerlano, Fra Mauro cita anche il figlio, Shah Rukh (1377-1447), che trasferì la capitale dell’Impero Timuride da Samarcanda, nell’attuale Uzbekistan, a Herat, nell’Afghanistan nord-occidentale. A Shah Rukh, morto nel 1447, successe Ulugh Beg (1394-1449), celebre non solo come sovrano, ma anche come astronomo, promotore della costruzione dell’osservatorio astronomico di Samarcanda.