Cosmografia e fonti

Partiti da Venezia intorno al 1318, Odorico (ca. 1280-1331) e i suoi confratelli raggiunsero il Mar Nero a bordo di galee veneziane, sbarcando a Trebisonda. Via terra, attraversarono la Mesopotamia e raggiunsero Hormuz. A differenza dei mercanti e dei missionari che percorrevano gli itinerari carovanieri noti come “via della seta”, Odorico intraprese il viaggio verso l’Estremo Oriente via mare, lungo le rotte percorse dalle flotte musulmane che gestivano i commerci marittimi con l’India, le Isole delle Spezie e la Cina. Attraversato l’Oceano Indiano, Odorico sbarcò a Tana, a nordest di Mumbai. Recuperati i resti mortali di quattro frati martirizzati, proseguì verso il Malabar e Madras, e a Mylapur visitò la tomba dell’apostolo Tommaso. Proseguendo verso sudest, attraversò l’Oceano Indiano orientale, toccando Ceylon, le isole Andamane, Nicobare, Sumatra, Giava, il Borneo, per approdare infine a Canton, l’odierna Guangzhou. Avanzando verso nordest e passando per Quanzhou, Fuzhou, Hangzhou, Nanchino, Yangzhou e numerose altre città cinesi, Odorico giunse a Khān Bālīq non più tardi del 1326 o 1327. Khān Bālīq era la capitale imperiale della dinastia mongolo-cinese Yuan e sede della missione francescana guidata dal frate Giovanni da Montecorvino (1247-1328), che dal 1307 era arcivescovo di tutto l’Oriente. Nel 1328, al più tardi, Odorico intraprese il viaggio di ritorno verso l’Europa, percorrendo le vie carovaniere che dalla Cina – attraverso il Pamir, le regioni del Caspio e la Persia – raggiungevano il Mar Nero e da lì la penisola italica, approdando plausibilmente a Venezia. Nel maggio 1330 cominciò la stesura della sua Relatio o Itinerarium, morendo a Udine, nel convento di San Francesco, nel 1331.