Cosmografia e fonti

Giovanni de’ Marignolli (ca. 1290-ca. 1358) prese i voti giovanissimo nell’Ordine francescano di Santa Croce a Firenze e insegnò teologia all’Università di Bologna. Nel 1338 fece parte di una missione diplomatica pontificia in risposta alla richiesta del Gran Khan di inviare a Khān Bālīq una guida spirituale per la comunità cristiana del suo Impero. La missione partì da Avignone per recarsi a Napoli, e da lì a Pera, presso Costantinopoli, dove l’imperatore Andronico III (ca. 1297-1341) manifestò la volontà di riconciliarsi con la Chiesa d’Occidente. Il viaggio proseguì attraverso il Mar Nero e la Crimea fino a Sarai, sul Volga, dove risiedeva la corte di Özbeg Khan (?-1341), signore dell’Orda d’Oro. Protetti da una scorta del Khan, i delegati pontifici attraversarono le steppe di Armalec e il deserto del Gobi, via Kumul – l’odierna Hami – e raggiunsero Khān Bālīq nel maggio del 1342, accolti con onore dall’ultimo imperatore della dinastia Yuan, Toghon Temür (1320-1370). Giovanni de’ Marignolli rimase a Khān Bālīq per circa quattro anni, poi si recò nella Cina sud-orientale, a Quanzhou – l’odierna Xiamen – dove rimase fino al 1347. Il viaggio di ritorno si svolse via mare fino a Columbum, o Kaulam, in Malabar, dove arrivò durante la Pasqua del 1348. Proseguendo, visitò la tomba di San Tommaso a Madras, poi raggiunse Ceylon, dove la tradizione voleva che si trovasse la tomba di Adamo. Da qui proseguì per Ormuz e Bagdad, attraversò la Mesopotamia e arrivò a Damasco e Gerusalemme. Si imbarcò quindi per Napoli, dalla quale raggiunse Firenze e infine Avignone, dove arrivò alla fine del 1353 con una lettera del Gran Khan per papa Innocenzo VI (1282-1362).